venerdì 8 agosto 2014

7pollici intervista To Lose La Track

1) Ciao Luca, presentati ai lettori di 7pollici e raccontaci come è nata l’idea di creare To Lose La Track e come si è sviluppata nel tempo.

Dalle cantine (anche se il magazzino di TLLT sta ancora nel mio garage) alle ribalte di Facebook =) la strada è stata lunga ma divertente e ci sono voluti 9 anni per stare dove siamo. Prossimo anno sono 10 anni che TLLT esiste, nata un po' per divertimento un po' per FARE qualcosa di buono con la musica che ci piace, la musica dei nostri amici che prima erano sono quelli di qui, in Umbria, poi la cerchia si è allargata e come dice Francesco di Baston8 (che riassume un po' tutto) "La filosofia dietro To Lose La Track è che A&R e scouting e quelle robe lì non servono. Si fa le cose con gli amici e si vede dove si arriva. Ha iniziato un sacco di anni fa e continua a lavorare più o meno allo stesso modo, un disco e un concerto alla volta".
 
 
2) Perché hai scelto di stampare in vinile?

Inizialmente siamo partiti con release in formato cd, vuoi per l'economicità della stampa in questo formato e perché ci sono molte più aziende in Italia che lo fanno. Però l'idea era quella di approdare prima o poi al formato vinile. Appena siamo diventati un minimo più scafati e appena presi i contatti giusti è stata la naturale evoluzione anche se in alcuni casi il cd viene ancora richiesto dal pubblico (soprattutto quello più giovane) e per certe produzioni in collaborazione con altre etichette (vedi le uscite di HAVAH dove il vinile è stato curato prima dai ragazzi di LEGNO e per l'ultimo da SOLO, il negozio di dischi di Milano) noi ci siamo occupati della stampa del cd.
 
 
3) Come ti organizzi con la stampa e la distribuzione delle copie dei dischi?

Riguardo alla stampa abbiamo i nostri contatti fidati che curano la produzione in tutti i dettagli, alcuni li facciamo con i sopracitati guaglioni di Legno, che seguono tutta la linea produttiva (tshirt, cd e vinili) dei Gazebo Penguins per esempio. Altri, come per l'ultimo dei DAGS! ci pensiamo direttamente noi contattando i pochi stampatori disponibili in Italia (in realtà me ne viene in mente solo uno, Phonopress in questo caso, che fa un lavoro certosino e super personalizzato, vedi foto allegata). Il doppio vinile di "Knots" dei Crash of Rhinos, ristampato già una volta, invece l'abbiamo stampato con l'inglese DMS che in pratica è un ufficio di Plymouth, UK che segue la produzione ma fisicamente stampa i dischi in Repubblica Ceca da un'azienda che si chiama CMZ dove attualmente viene fatto il 70% dei vinili europei: in questo caso la scelta è avvenuta perchè erano 3 le etichette coinvolte, noi, Big Scary Monsters (UK) e Topshelf Records (USA).
Riguardo alla distribuzione in Italia è seguita da Audioglobe che non ha bisogno di presentazioni. Mentre facciamo capolino anche fuori dell'Italia, in Giappone ad esempio grazie a Disk Union. Gli americani invece possono trovare qualche nostra produzione da Insound, gli amici inglesi invece da Rough Trade.
 

4) Spiegaci come scegli i gruppi da stampare e che rapporto hai con loro.

Tutto viene da relazioni con amici abbastanza aperte =)
Ci arrivano tante mail ogni giorno ma raramente si parte da una mail per quel che mi riguarda. Molto delle persone che pubblicano con TLLT sono amici che abbiamo incontrato per strada, ai festival, ai concerti, gente che come noi si sbatte e con cui condividere qualcosa, un disco, un concerto, un festival.

5) Chi ti piacerebbe stampare e quali progetti hai per il futuro?

Volevo stampare l'ultimo dei Braid ma poi è arrivata prima Topshelf Records! Scherzi a parte mi sto togliendo diverse soddisfazioni e già la prossimissima release in vinile di CRIMEA-X (Jukka dei Giardini di Mirò e Dj Rocca) che uscirà a ottobre e che rifanno i pezzi di John Carpenter rappresenta un cassetto che si è aperto dove avevo custodito un sogno.

6) Come vedi la realtà delle piccole etichette all’interno del nostro paese e in relazione con Europa e resto del mondo?

Il panorama americano è molto più organizzato che qui in Italia.
Vuoi anche perchè il mercato di riferimento è molto più grande numericamente parlando e ci sono più kids che ascoltano e comprano. Soprattutto il fatto che molte band pubblicano canzoni cantate in italiano rappresenta un limite per l'apertura del mercato ma d'altra parte c'è un grossa soddisfazione a cantare i pezzi sotto al palco in italiano (cosa che ho scoperto da pochi anni, prima coi Dummo e con gli Altro, poi coi Fine Before You Came e i Gazebo Penguins).

7) Come ultima curiosità, svela ai lettori di 7pollici qualè stato il primo vinile che hai ascoltato in vita tua e il primo che ti sei comprato.

Non ricordo l'anno, deve essere stato il 1988 o giù di lì. Avevo appena ricevuto in regalo per non ricordo quale ricorrenza uno stereo combo (senza lettore cd che era ancora troppo caro) con annesso giradischi, una roba non troppo di qualità ma che resiste ancora oggi nel garage di mio padre perchè un tempo l'elettronica di consumo era una cosa seria. Mi ricordo che proprio mio padre mi accompagnò ad acquistare due vinili, all'epoca ambitissimi: il doppio LP di LIVE AFTER DEATH degli IRON MAIDEN e LIVE IN UK degli HELLOWEEN. Tutti e due live, una sorta di best of dei rispettivi gruppi che come partenza della collezione di un giovane metallaro ci poteva stare. Il problema fu che ero poco pratico di questo formato (all'epoca solo cassette registrate) e purtroppo al secondo ascolto il primo vinile di Live after death mi cadde dalle mani e si spaccò (sogno la scena di notte ancora oggi!). Il giorno dopo mio padre, mosso a compassione, tornò a comperarne un'altra copia =)

Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto. Ci si vede domenica ad Umbertide (PG) per l'Italian Party 2014. Lunga vita e prosperità!

grazie a te del supporto!
 
https://www.facebook.com/events/800298706655196/
 

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